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I dischi del mese scelti dalla redazione – Novembre 2021

29 Novembre 2021

Tutte le settimane, all’interno di Portico, i nostri redattori musicali selezionano una novità discografica che li ha particolarmente colpiti. Ecco il riassunto dei dischi del cuore di NEU RADIO di novembre

Buon ascolto!

Luca Garuffi - Stagione Zero 

BadBadNotGood - Talk Memory

Uscito da poco su XL Recordings, l'ultimo lavoro del trio canadese è un album che definirei epico. Sia per quanto mi è piaciuto, sia per come suona. Cavalcate virtuose si alternano a momenti di morbida pace quasi statica. Come una sorta di susseguirsi di momenti di veglia (sveglissimi) e di sonno (profondo). I virtuosismi, in passato a volte esagerati, qui si incastrano e si danno il cambio in modo molto naturale ed integrato con la struttura di ogni pezzo e dell'album intero. Disco della settimana, del mese e forse anche di più.

 Albi Bello - Museek:Response

Lone – Always Inside Your Head (Greco Roman)

A distanza di 5 anni dall’ultimo album, nuovo lavoro per Lone dopo la burrascosa uscita della R&S Records, accusata lo scorso febbraio di discriminazione razziale e immediatamente abbandonata da artisti di punta del calibro di Paul Woolford e lo stesso Lone. Accasatosi dunque su Greco Roman (etichetta fondata tra gli altri da Joe Goddard degli Hot Chip), ecco il nuovo album Always Inside Your Head: 10 tracce tra cui Realise, mia preferita al momento in un lavoro in cui non si sprecano le citazioni, che vanno dalla jungle più rilassata ed elegante di LTJ Bukem a trattamenti sonori vicini a dream pop e shoegaze, che lo stesso Lone cita spendendo i nomi di Cocteau Twins e My Bloody Valentine. Un disco che conferma le capacità di Matt Cutler di mantenere uno stile preciso, riconoscibile ed originale anche quando estremamente derivativo, in uno dei lavori decisamente più rilassati del suo catalogo. Un lavoro fresco per chi non conosce Lone, e al contempo rassicurante certezza come il tepore di una copertina in lana sul divano a novembre per i fan di vecchia data.

Federico Ferrari - Sunspots

POZI - Typing (Prah Recording)

Il nuovo ep su 12” di questo trio di Londra conferma quanto di buono era stato espresso nelle realizzazioni recenti (un album e un altro 12”).

La particolarità della formazione (Toby Burroughs batteria/voce, Rosa Brook violino/voce e Tom Jones basso/voce), quindi assenza di chitarre, esalta il mood espresso da questo gruppo, una sorta di descrizione viscerale delle ansie del presente inglese e occidentale, dove non vi sono certezze di alcun tipo e dove la parola “futuro” supera l’accezione di Mark Fisher; l’impossibiltà di immaginarlo è surclassata dalla sicurezza che tutto volge al peggio. Forse l’unica strada sensata è quella che anche i Pozi propongono: interpretare l’”oggi” attraverso un’arte minimale ma abrasiva e produrre arte che offre almeno al momento, una risposta.

Gabriele Damiani - Alla Giamaicana!

Various Artists -  Rocksteady People JDI's Supreme 13 Hits

Rock A Shacka (Osaka, Japan) ha fatto uscire il 2 novembre questa compilation, in formato LP, CD e digitale, la prima in assoluto dedicata a raccogliere il materiale dell'etichetta giamaicana JDI, un'etichetta oscura ricercata da collezionisti di tutto il mondo. JDI ha lavorato per 3 anni, dal 1965 al 1967, periodo a cavallo tra la fine dell'epoca ska e il momento di massimo splendore del rocksteady. Questa etichetta era diretta da Mr Copley Johnson, con base al Johnson's Drive In. Nella raccolta sono contenuti pezzi con backing a cura delle due resident band, The Diamonds e Los Caballeros, strumentali o cantati da voci quali quella di Lloyd Williams e Roy Panton. Il suono delle produzioni JDI è curato e ben definito, con un feel molto diverso rispetto al suono di Studio One o di Prince Buster.

Sono diversi i pezzi inclusi nella compilation le cui liriche sono dedicate ad uno dei temi caldi dell'epoca: i rudeboy ed il loro temperamento focoso (Rude Boy's Prayer, Control Your Temper, Beware Rudie). 

Ho scelto proprio Beware Rudie di Roy Panton, accompagnato da Los Caballeros, per presentare questa compilation veramente interessante, sicuramente dedicata al pubblico degli hardcore conosseurs ma godibile anche da chiunque sia interessato a scoprire gemme meno conosciute della produzione musicale giamaicana dei mid '60s.