Tutte le settimane, all’interno di Portico, i nostri redattori musicali selezionano una novità discografica che li ha particolarmente colpiti. Ecco il riassunto dei dischi del cuore di NEU RADIO di maggio.
Buon ascolto!
"Dopo due anni di pandemia e di isolamento forzato, i dublinesi Fontaines D.C. rilasciano la loro terza prova sulla lunga distanza, che, ad un primo attento ascolto, sembra a buon titolo essere il loro (fino ad oggi) capolavoro artistico, intriso com'è di malinconia ed oscurità, ben lontano dal post punk degli esordi. L'atmosfera è inquieta, buia, a volte quasi funerea, come se a pervadere il nuovo e più articolato sound della band irlandese vi fosse un profondo senso di colpa per una terra, l'Irlanda, così amata ma anche così tradita. Le fragorose chitarre lasciano, spesso e volentieri, spazio a più accurate riflessioni, ad un profondo senso di introspezione, ma il tutto viene sciorinato con un lirismo e con un'ispirazione che qui sono ai massimi livelli.
Insomma, i Fontaines D.C. ci regalano un masterpiece di cui, in questi tempi così incerti, avevamo francamente bisogno. Viva l'Irlanda e viva Dublino".
Pianista, compositrice italiana trasferitasi a Londra da anni, è entrata nel giro del nuovo UK jazz (io l'ho notata nelle sue collaborazioni con i Kinkajous, per poi scoprire che ad esempio aveva suonato anche con i These New Puritans). Appena uscito su Innovative Leisure, "Forest City" sposta la percezione di Maria Chiara Argirò, spingendola verso l'elettronica (anche cantata) a volte algida, a volte sofferta, a volte oscura; con influenze tipo certi elettronici Radiohead o Jon Hopkins.
La cantante il producer belgi sono al loro primo debutto come coppia artistica, prodotti dalla DEEWEE, l’etichetta di Soulwax.
Charlotte nei nei brani sfoggia tutto il suo patrimonio culturale e linguistico, canta in francese, inglese e creolo. Padroneggia la voce, divertendosi tra giochi e ridondanze, mentre ci parla di razzismo, diritti di genere e rivendicazione culturale.
Bolis Popul, più dedito a sonorità cosmiche, quasi siderali, nella sua versione solista - penso al singolo Moon Theme/ Sun Theme- è irradiato dalla presenza generatrice e materna Charlotte, proprio come si vede nella copertina dell’album. Così, come due ballerini professionisti, la coppia si diverte a prendere forme diverse ad ogni traccia di questo fervido album in cui nessun brano somiglia al precedente.
Il secondo album dei Porridge Radio, “Every Bad” doveva essere per la band di Brighton quello della definitiva consacrazione, quello del passaggio da piccolo fenomeno del passaparola lo-fi a ad astro nascente di livello internazionale. In un certo senso lo è stato,
quanto meno dal punto di vista della critica e dell’hype, ma l’uscita del disco proprio nel marzo 2020 è coincisa con lo scoppio della pandemia, e così sono stati bloccati sul nascere tour, festival, promo e concerti. Gli ultimi due anni sono stati vissuti dai Porridge Radio con sentimenti contrastanti, senza poter cogliere fino in fondo, “in real life”, il meritato successo. C’erano dunque molte e comprensibili aspettative sulla loro nuova prova, "Waterslide, Diving Board, Ladder To The Sky", e possiamo dire che si tratta di una rivincita trionfale. Come ha spiegato la band, questo disco è il suono di qualcuno che si ritrova ormai più vicino ai trenta che ai venti, che si mette a nudo e racconta come si sente in questi anni confusi e frustranti, affrontando delusioni d'amore e cercando di capire come trovare un posto nel mondo, senza illudersi di ricevere troppe risposte. Protagonista assoluta di questo disco è la voce di Dana Margolin, la cui intensità emotiva è ormai paragonabile a quella di Sharon Van Etten, Mitski, Big Thief o Flowers, e appare più sicura e matura canzone dopo canzone. Il suono dei Porridge Radio mescola come sempre impeto post-punk con leggerezze indiepop e attitudine pungente indie rock, ma in questo album raggiunge una grandiosità, una crudezza e una semplice potenza che ancora non erano state conquistate. Un ascolto che potremmo definire, con una sola parola, davvero catartico.