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I dischi del mese - Gennaio 2025

22 Gennaio 2025

Nel mare magnum delle nuove uscite discografiche fatti guidare dai nostri redattori musicali, non da un algoritmo!

Leggi le recensioni dei migliori dischi di gennaio selezionati per NEU RADIO e ascoltale nel podcast dalla loro voce, assaporando un brano tratto dal disco.

Gabriele Savioli - Poptones

THE LINGS – WE CAN’T BE FRIENDS (Slack, 2024)

Secondo album per i Lings, la band di base fra Mantova e Verona. We can’t be friends, questo è il titolo del nuovo lavoro, conferma in pieno le aspettative nate dopo il sorprendente esordio omonimo del 2022. Rispetto al primo album, nel quale la band sapeva districarsi in maniera eccezionale tra power pop, moody garage e jangle jangle folk, nella migliore tradizione westcoastiana, il lavoro in questione aggiunge elementi tra l’indie e il britpop di metà anni ’90 (echi di Supergrass, Northern Uproar e Teenage Fanclub, nei brani più intimi e acustici) e country rock, abbracciando così in pieno l’evoluzione che fu, al tempo, propria dei maestri Byrds. Il tutto amalgamato come solo le grandi bands riescono a fare, in modo tale da essere ormai riconoscibili al primo ascolto in virtù della capacità di aver creato un suono che li contraddistingue in maniera chiara, tanto da far esclamare già dai primi secondi di ascolto: “Cazzo! Sono i Lings!”

Edoardo Cappello Riguzzi - Punchline

Marracash - È finita la pace

"È finita la pace", l'album che chiude la trilogia iniziata con Persona e proseguita con Noi, loro, gli altri. Marracash, come sempre senza filtri, affronta temi complessi e riesce a rappresentare in modo incisivo la realtà del periodo storico in cui viviamo.

Si tratta di un album maturo e colto, arricchito da riferimenti a grandi autori come Nietzsche, Dostoevskij e altri. Musicalmente, i brani sono impreziositi da sample originali e mai banali, come Ivan Graziani in "È finita la pace" o i Pooh in "Soli". Quest’ultimo affronta il tema della solitudine maschile, spogliandolo di ogni maschera e retorica.

In "Mi sono innamorato di un'AI", Marracash esplora il rapporto tra esseri umani e macchine, in un contesto in cui le interazioni digitali sono sempre più pervasive. Il brano riflette sulle complessità delle relazioni moderne, suggerendo che legami emotivi possano formarsi anche con entità non umane. La canzone è una critica alla società contemporanea, evidenziando come le interazioni digitali possano, paradossalmente, risultare più appaganti delle esperienze reali. Espressioni come "Là fuori è solo CGI" sottolineano l'illusorietà e l'artificialità del mondo moderno.

Un altro pezzo di grande spessore è "Penthotal", il cui titolo si riferisce a un anestetico, evocando il desiderio di anestetizzare il dolore o di svelare verità nascoste. Il tema centrale del brano è la vulnerabilità e la ricerca di autenticità in un mondo spesso superficiale. Marracash riflette sul dubbio, sulla manipolazione e sui conflitti emotivi, mettendo a nudo le proprie imperfezioni e le difficoltà delle relazioni umane. Il testo evidenzia la continua lotta tra il mantenimento dell'integrità personale e il desiderio di connessione.

Con "È finita la pace", Marracash dimostra ancora una volta la sua capacità di unire profondità tematica e qualità musicale, offrendo un’opera che non solo descrive, ma interpreta il nostro presente.

 

Banderas - Paradisco

The Civera Edits: Volume 2

La ricerca meticolosa di Beppe Savoni nel mondo della disco italiana super-underground ha generato l’ennesimo gioello: non siamo di fronte solo a quattro chicche esplosive dimenticate del nostro passato ma siamo di fronte a dei re-edit mescolati e riassemblati tutti in favore della propulsione del ballo, dell’ammiccamento, dell’amplesso.

Difficilissimo, praticamente impossibile, risalire ai prototipi originali. Questo fa sì che Civera Edits volume 2 si sviluppi come un prodotto autonomo che ribalta il concetto della ricerca verso retromania: in questo caso i brani nascono nel mondo degli anni ’70, ma mixaggio, remaster e un sapiente taglia-copia-incolla ne hanno ridisegnato i contorni come fossero canzoni di oggi.