Nel mare magnum delle nuove uscite discografiche fatti guidare dai nostri redattori musicali, non da un algoritmo!
Leggi le recensioni dei migliori dischi di aprile selezionati per NEU RADIO e ascoltale nel podcast dalla loro voce, assaporando un brano tratto dal disco.
Luca Garuffi di Stagione Zero consiglia:
Unknown To Known – Portico part 2 (Maps For Getting Lost.)
Unknown to Known è un progetto di chiara matrice jazz, ma aperto, molto aperto ad influenze psichedeliche e quasi oniriche, impostato quasi esclusivamente sull’improvvisazione. La formazione è composta dal batterista di base a Londra ma di origini italo-pakistane, Yusuf Ahmed, la sassofonista Tamar Osborn, nota per le numerose collaborazioni con progetti del calibro di Sarathy Korwar, Emanative, e l’italiano Khalab, oltre che bandleader del gruppo Collocutor, il sassofonista e clarinettista Idris Rahman, coinvolto in collaborazioni con Ill Considered, Anoushka Shankar tra gli altri e il bassista-contrabbassista Jihad Darwish, che oltre alle produzioni a suo nome, vanta collaborazioni con artisti del calibro di Sting, Van Morrison, Moses Boyd e tantissimi altri.
Portico II è composto di soli due brani (A e B), che racchiudono però tutta la potenza dell’improvvisazione e la capacità di sospendere il tempo all’interno di un’alternanza perfetta di mantra arpeggiati ed esplosioni di fiati. Il tocco della batteria, quasi a sostenere ed avvolgere il resto degli strumenti ha una sensibilità davvero sorprendente.
Laura Marongiu di Solaris consiglia:
Everything is Recorded - Temporary ( XL Recordings )
Everything is Recorded è il progetto che fa capo a Richard Russell, produttore e direttore della celebre XL Recordings. Terzo album sulla lunga distanza per Russell, Temporary vanta un incredibile numero di collaboratori, tra cui Sampha, Bill Callahan, Florence Welch, Kamasi
Washington e altri. Un disco di elettronica e voce onirico e delicato, Temporary è una meditazione sulla caducità delle cose, sul lutto, e sulla vita - tutti concetti che lo rendono al tempo stesso profondamente personale e universale. Musicalmente, Russell ha creato paesaggi sonori caldi ma spettrali, elettronici ma organici. Rispetto ai suoi due album precedenti, le melodie hanno la precedenza sui ritmi e ne costituiscono il continuum.
Cate De Feo di MixTales consiglia:
Cosa c’è di meglio in una primavera piovosa che tirare fuori una compilation di musica maliana pubblicata a febbraio dalla storica etichetta londinese Mr Bongo?
Parliamo del volume 2 di The Original Sound of Mali.
Un vero e proprio viaggio del sound eclettico e ricco di contaminazioni tra passato e futuro della musica del Mali negli anni 70, a dieci anni dall’indipendenza dalla Francia ottenuta il 22 settembre 1960.
Siamo quindi in un periodo di grande fermento musicale, in Mali:
Le etichette discografiche spesso formate in collaborazione con i dipartimenti governativi e orchestre sponsorizzate dallo Stato rappresentavano le varie regioni anche per preservare la cultura del paese prima che il mondo moderno ne accelerasse la storia. Il doppio LP + CD, arricchito da un booklet compilato dallo scrittore, giornalista Florent Mazzoleni, e da David Buttle, il vero e proprio Mr Bongo, ci immerge sempre più nella ricchezza della musica di questo paese in cui le basi e la strumentazione tradizionali si fondono con i progressi e le influenze musicali dell’epoca.
Immaginiamoci di ascoltare queste tracce negli hotel della capitale Bamako, dove le band e le orchestre affinavano il proprio sound, influenzati dalle richieste e dai gusti degli ospiti internazionali ma anche dalla strumentazione moderna sempre più disponibile.
Chitarre elettriche, influenze funk, soul e rock, ritmi cubani e il mescolarsi dei suoni provenienti da altri paesi confinanti in Africa occidentale. Oltre a questo, la tradizione non scompare: riconosciamo l'arpa ngoni e le voci in lingua maninka, che possono provenire solo dal Mali. Ascolterete brani iconici di Ousmane Kouyaté & Ambassadeurs Internationaux, Rail Band, Les Messagers du Mali, Mystère Jazz de Tombouctou e molti altri.
Ecco il disco consigliato da Mixtales questa settimana.
Massimo Bello di SEED
Mark de Clive-Lowe - Past Present (Tone Poems Across Time)
Past Present (Tone Poems Across Time) è il nuovo squisito album solista di Mark de Clive-Lowe, compositore e pianista nippo-neozelandese, che segna il suo debutto per l'etichetta Impressive Collective.
Un'esplorazione sonora profondamente personale di Mark, "past present" è una riflessione sulla famiglia che ottiene descrivendo il cammino del suo defunto padre nel Giappone di 70 anni fa. Il progetto è una raccolta di ambient jazz, paesaggi sonori cinematografici emozionanti che intrecciano sintetizzatori analogici con registrazioni sul campo provenienti da siti sacri giapponesi e luoghi naturali.
Mark completa la presentazione dell'album utilizzando immagini d'archivio dalla collezione fotografica privata della sua famiglia (la copertina è una fotografia scattata nel 1953 a suo padre, Robin de Clive-Lowe al Santuario di Itsukushima, Miyajima, Giappone). Anche il nome delle 11 tracce si aggiunge all'impronta cinematografico che l'artista ha voluto dare a questo ultimo lavoro
Un intero processo che paragona al viaggio nel tempo e conclude con l'ascoltatore affermando che spera che "ti porti nel tuo viaggio di immaginazione e riflessione, portandoti in luoghi inaspettati, proprio come è successo a me".