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UnknownNEU RADIO

I dischi del mese - Settembre/Ottobre 2024

29 Ottobre 2024

Nel mare magnum delle nuove uscite discografiche fatti guidare dai nostri redattori musicali, non da un algoritmo!
Leggi le recensioni dei migliori dischi di settembre e ottobre selezionati per NEU RADIO e ascoltale nel podcast dalla loro voce, assaporando un brano tratto dal disco.

 

Gabriele Savioli - Poptones

X - Smoke & Fiction (Fat Possum)

Gli X hanno annunciato il ritiro dalle scene. Lo celebrano nella miglior maniera possibile con questo grandissimo album, Smoke&Fiction, poco più di trenta minuti di una potenza e tenerezza unici. L’album, il secondo dal ritorno sulle scene 4 anni fa con Alphabetland, è un compendio di quanto di meglio la band ha espresso durante la sua lunga carriera. Gli X furono coloro che meglio di chiunque altro, alla fine degli anni 70, ha cantato la Los Angeles più sporca, cattiva, disperata: in una parola la Los Angeles vera, lontana anni luce dai riflettori di Beverly e Hollywood hills. Sono coloro che per primi riuscirono a coniugare la furia del punk rock con la musica tradizionale americana: country e rock’n’roll su tutto. Cala quindi il sipario su una delle band più importanti della cultura underground degli ultimi 40 anni, un finale migliore era difficile
immaginarselo.

 

Laura Marongiu - Solaris

Civilistjävel!- Brödföda (FELT)

Civilistjävel! è il moniker del producer, compositore e DJ svedese Tomas Bodén. Alle spalle ha una serie di album self-released, un approdo nella compianta Low Company e un altro lavoro su FELT. Le sue sono composizioni che sfuggono gli inquadramenti tradizionali, muovendosi tra il minimalismo, l'ambient, la techno dub e il field recording. In questo ultimo doppio album Boden ci propone ascolti atmosferici, echi casalinghi, riverberi ambient e preziose collaborazioni con una serie di cantanti e artisti (Laila Sakini, Mayssa Jallad, Thommy Wahlström, ELDON e Withdrawn) che hanno arricchito le texture sonore con le loro voci.

 

 

Andrea Moretti – Paradisco

Elkka - Prism of Pleasure (Ninja Tune)  

Il disco della settimana consigliato da Paradisco è Elkka (con due K), che per la cult label Ninja Tune rilascia il debut album Prism of Pleasure. Elkka è una gallese attiva nei movimenti LGBTQ+ che rilascia una bella bombetta house con sonorità contemporanee. Contemporanee sono anche le citazioni di famosi brani del passato di artisti come i First Choice o i Tears for Fears ma perfettamente inseriti in pulsazioni per niente nostalgiche. La produzione è futuristica, con accenni di Uk-garage e di trance sempre mantenendo una bella cassa dritta senza eccedere troppo in velocità, anzi, a volte ci si rotola in questo lettone morbido e sensuale. La particolarità di questo album è che le line vocali, senza plagiare esplicitamente alcuni brani del passato, aprono i cassetti della memoria della musica dance degli ultimi 30 anni.

Prism of pleasure è un piacere anche da guardare visto che la copertina brilla arcobaleno controluce e ci sono delle gigantesche labbra al centro del disco in vinile che, in corrispondenza del buco per il piatto gioca ambiguamente… mandandoti in estasi… in tutti i sensi. Nuovo ma anche familiare o, come si dice nella lingua dell’élite: accattatevill'

 

Laurent Fintoni - All Tomorrow's Archives

Martyn - Through Lines

Questa compilation di brani tratti dal catalogo del produttore/DJ olandese Martyn è una bella finestra su un periodo speciale della musica dance, sia storicamente che personalmente. Quel periodo va da i primi anni del 2000 fino ai primi del 2010, un periodo in cui i confini tra generi come drum & bass, house, techno, broken beat, garage, grime e dubstep sono diventati sempre più porosi, culminando infine nel termine generico di bass music. In quel periodo è stata realizzata molta musica speciale, accanto a molte night clubs speciali, e Martyn ha sicuramente catturato lo spirito dell'epoca con il suo remix Broken Heart di TRG o il melancholic roller di Vancouver. Come Martyn, quel periodo della mia vita ha comportato anche spostamenti dal mondo della drum & bass e dell'hip-hop verso suoni più nuovi come la dubstep ma anche i classici della house e della techno e quindi questa compilation è per me come una bella passeggiata lungo il viale dei ricordi ma per chi non conosce Martyn o questo periodo è anche una bella introduzione e via di entrata.

 

 

Enzo Baruffaldi - "Memoria polaroid" - un blog alla radio

Chinese American Bear - "Wah!!!" (Moshi Moshi Music)

A quanto pare, WAH! in cinese corrisponde al nostro WOW! e si usa esattamente allo stesso modo. "WAH!!!" è anche il titolo che i Chinese American Bear hanno dato al loro secondo album, scelta quanto mai appropriata per questa caleidoscopica raccolta di canzoni allegramente ed esageratamente sopra le righe.
I Chinese American Bear sono un duo che fa base a Seattle, composto da Anne Tong e Bryce Barsten, coppia nell’arte e anche nella vita. Anne e Bryce sostengono che queste nuove canzoni vogliono soltanto “essere divertenti, vivaci, un po' ruvide e non parlare di niente in particolare”.  In realtà, "WAH!!!" è un album che mescola con molta grazia e spontaneità elementi di pop orientale e attitudine indie rock occidentale, innestando groove rotolanti e citazioni impreviste, cantando senza soluzione di continuità sia in inglese che in mandarino, e finendo per creare un’atmosfera giocosa e colorata, senza mai risultare noioso o ripetitivo.
Tra un colpo al cerchio del funk e uno alla botte del pop psichedelico, qualcuno ha suggerito che i Chinese American Bear suonano come se i Beach Boys e i Flaming Lips si mettessero a fare musica per bambini assieme. A me hanno riportato alla mente anche certe eccentriche band di casa Grand Royal, tipo le Buffalo Daughter o i Butter 08.

Oppure, per venire ai giorni nostri, si potrebbe dire che questo disco piacerà anche ai fan orfani degli esuberanti Superorganism. Insomma, preparatevi a sorridere, lasciatevi meravigliare ed esclamate anche voi “WAH!!!”.

 

Massimo Bello - SEED

Nubiyan Twist - Through Lines

Formazione ricca di ben nove musicisti, capitanati dal chitarrista e produttore Tom Excell e dalla cantante Aziza Jaye, oggi considerati parte della “New Wave of British Experimental Jazz” , vede musicisti produttori esperti e compositori ispirati che si uniscono per creare un suono unico e contagioso che attinge dal jazz, hip-hop, afrobeat, dancehall, dub, soul, fino alla musica dance; suoni sapientemente legati tra loro, con elementi elettronici, melodie guidate dai fiati e improvvisazioni spontanee; l'album si apre però con "Battle Isn't Over", uno dei pezzi più riflessivi, una sorta di introduzione-dichiarazione di intenti, sul non arrendersi alle sconfitte e alle difficoltà.

Si tratta di un disco che si fa apprezzare mano a mano che lo si ascolti, potendo coglierne un po' alla volta la profondità, la ricchezza musicale e la portata dei vari collaboratori che vi hanno preso parte.