Nel mare magnum delle nuove uscite discografiche fatti guidare dai nostri redattori musicali, non da un algoritmo!
Leggi le recensioni dei migliori dischi di novembre selezionati per NEU RADIO e ascoltale nel podcast dalla loro voce, assaporando un brano tratto dal disco.
Edoardo Riguzzi - PunchLine
Hermanos Gutiérrez - Sonido Cósmico
Sonido Cosmico è il sesto album del duo ecuadoregno-svizzero Hermanos Gutierrez, il secondo prodotto da Dan Auerbach. La loro arte è musica che canta senza bisogno di un cantante, che è lirica senza bisogno di parole. L’immaginario, come spesso nei loro dischi, è quello di attingere all'immaginario spaghetti-western per un viaggio cosmico e spirituale sotto il cielo stellato delle ampie e desertiche terre di un ideale Far West.
Il disco ripropone sonorità già sentite anche nel loro album precedente, El Bueno y El Malo, ma, rispetto agli album precedenti sviluppati solo con il suono delle loro due chitarre, troviamo questa volta suoni psichedelici realizzati anche con tastiere, percussioni e synth, che rappresentano la vera novità di quest'ultimo progetto.
L’atmosfera malinconica di “Lágrimas Negras”, il brano che apre Sonido Cosmico, intreccia sonorità di slide guitar e lievi accenti flamenco, impostando un mood sognante e rarefatto che pervade il resto dell’album. Su queste stesse coordinate si sviluppano tracce come “El Fantasma”, “Cumbia Lunar” e la title track.
Pur essendo un album strumentale, Sonido Cosmico si distingue per un tono contemplativo scosso qua e là da ritmi incalzanti e strutture armoniche più articolate, come accade in “Abuelita”. Anche brani come “Low Sun” introducono elementi ruvidi, con riff di chitarra grezzi poggiati su un groove percussivo solido e avvolgente.
Tra i momenti più particolari dell’album, “Barrio Hustle” che si arricchisce di sfumature funk e di un organo dal suono morbido, mentre “Until We Meet Again” esplora profonde armonie riverberate, creando una struttura più vicina a quella di una canzone tradizionale (strofa-ritornello-bridge) che richiama, in qualche modo, le sonorità dell’ultimo disco dei Khruangbin.
Alberto Simoni - Area Contaminata
“Your Truth is a Lie” è il titolo dell’album di esordio per Eros pubblicato a due anni di distanza dall’ep di debutto “A Southern Code “. Eros è il progetto che vede coinvolti Karl O’Connor, meglio conosciuto con il moniker di Regis, Liam Andrews degli australiani My Disco e Boris Wilsdorf, noto produttore e ingegnere del suono, in particolare, degli Einsturzende Neubauten. L’album vede il contributo di Anni Hogan al piano e di Rosa Anschütz alla voce in un brano ed è stato registrato nel famoso studio di registrazione andereBaustelle di Berlino. È proprio la fase di produzione e di assemblaggio curata con la consueta maestria da Wilsdorf che ha reso l’album molto migliore della semplice somma delle singole parti, ovvero le basi ritmiche create da Karl O’Connor, le ruvide linee di basso di Liam Andrews e le atmosfere in stile Einsturzende Neubauten. Il lavoro esce su Downwards, label gestita dallo stesso Regis, il quale non ha mai nascosto il suo amore per le sonorità new wave, post-punk e industrial che hanno influenzato la sua carriera di dj e produttore in ambito techno. A conferma di ciò la Downwards ha pubblicato da poche settimane l’album che ha segnato il ritorno dei Wolfgang Press, formazione di culto del post-punk inglese. In conclusione, un lavoro decisamente riuscito che può soddisfare sia gli amanti del suono post-punk più cupo che quelli dell’industrial techno.
La Totta - Uniquest
Sin dai loro esordi nel 2013, gli Juniore si sono distinti per un sound particolare, che pone l'accento su linee di basso lunatiche, sensibilità pop e le performance vocali di Anna Jean. Come nei precedenti dischi, in questo nuovo lavoro, "Trois, Deux, Un", è impossibile ignorare l'impatto delle influenze old-school, sonorità associate all’etichetta Disques Vogues degli anni Sessanta, di Françoise Hardy e del movimento yé-yé, che danno ai brani una qualità senza tempo. Questo non vuol dire, però, che il materiale dei Juniore sia bloccato nel passato; la band riesce a rendere omaggio alle proprie influenze e alla ricca storia musicale della propria nazione, impregnandole al contempo con un taglio decisamente moderno, anche grazie al lavoro di produzione svolto da Samy Osta che in questo disco ha instillato efficacemente lo spirito della psichedelia e del garage rock di metà secolo.
Sebbene "Trois, Deux, Un" non rappresenti certo un allontanamento radicale dal loro lavoro precedente, ogni nuovo progetto intrapreso dalla band aggiunge un nuovo ed entusiasmante strato al loro sound. Questo album è di gran lunga il più cinematografico che abbiano mai realizzato tanto che un aspirante regista potrebbe facilmente collegare una narrazione alla lista dei brani e usare l'album come una colonna sonora già pronta.
L'evoluzione costante ha dato i suoi frutti: questo è il loro LP dal suono migliore fino ad oggi, con chitarre surf, ondate di organi e voci distaccate e sognanti. I fan di Broadcast, Stereolab o del decennio “anni Sessanta” si troveranno a casa loro. Un disco perfetto con cui, ad esempio, passeggiare allegramente tra le foglie croccanti in una luminosa domenica con i vostri migliori abiti autunnali e sentirsi estremamente eleganti.
MorraMc - Class+
Dennis Bovell - Sufferer Sounds
Sufferer Sounds è una raccolta di piccole perle di dubs rari, roots e lovers rock di un leggendario produttore
che si è fatto apprezzare per l' eclettica e ampia gamma di generi musicali frequentati, dal dub poetry al lovers rock, dal post-punk alla disco, al pop e oltre. Il suo lavoro di produzione abbraccia personaggi così diversi come The Slits, I Roy, Maximum Joy, Fela Kuti, The Pop Group, Janet Kay, Saada Bonaire, Orange Juice, Golden Teacher, Steel Pulse e altri.
Questa compilation si concentra sul periodo durante e subito dopo il coinvolgimento di Bovell con il Jah Sufferer Sound System, scavando a fondo per trovare tagli profondi e versioni meno note, principalmente dal 1976 al 1980. Restaurato e rimasterizzato con cura presso Dubplates & Mastering a Berlino in modo che queste tracce vecchie di decenni suonino incontaminate e dinamiche, e sequenziate per portare l'ascoltatore in un viaggio attraverso il genio della produzione e dell'arrangiamento di Bovell.